La relazione fra sostegno e curricolare 3.4

Complementarietà. Ciò che si completa.

Complementarieta

La consapevolezza di essere complementari, dopo averne verificato la compatibilità, rende la relazione fra insegnante di sostegno e insegnante della disciplina operativamente funzionale all’inclusione.

Pensando all’impegno congiunto di questi due insegnanti mi vengono in mente due versanti di una stessa montagna, due percorsi diversamente accidentati, due punti di vista differenti, per arrivare sulla stessa linea spartiacque, sulla stessa cima. Anche per questo motivo, fra le ipotesi emerse nel recente dibattito sull’evoluzione dell’insegnante di sostegno, quella del “doppio organico” (un insegnante della disciplina e un insegnante della stessa disciplina ma specializzato sulle attività di sostegno ad ogni classe) non mi convince. Così come mi lascia perplessa la proposta di un organico di sostegno superspecializzato che operi in veste di consulente, avendo abbandonato definitivamente l’attività di insegnamento.

Le mie esperienze migliori di relazione con il curricolare e funzionali all’inclusione mi impediscono di considerare uguali questi due insegnanti oppure inesorabilmente separati dalle proprie “specializzazioni”, o ancora una sorta di doppione o semplicemente intercambiabili! Essi, piuttosto, si completano a vicenda: sono complementari! E la consapevolezza di questa caratteristica della relazione incrementa le potenzialità inclusive della stessa.

Cosa significa essere complementari nella pratica didattica? Ho cercato di esprimere il clima che si è creato in classe con la collega Bianchi e le modalità operative complementari in un episodio del video Difficile non è“, presentato in occasione del Convegno “Interventi e prospettive per una scuola nuova e inclusiva. Gli insegnanti di sostegno si confrontano e propongono”, tenutosi a Roma il 23 febbraio 2015, di cui puoi ascoltare un estratto audio di qualche minuto, cliccando sull’immagine.

Ecco che persino una stessa attività, come quella di interrogare, può assumere significati diversi che si sovrappongono solo in minima parte.

«Essere complementari, per me, significa… svolgere lo stesso mestiere con finalità, su due versanti diversi, mettendo a disposizione competenze e attitudini differenti. Io e la collega Bianchi, entrambe consapevoli di completarci l’un l’altra: complici, in ogni circostanza».

Quali sono le altre caratteristiche della relazione fra sostegno e curricolare? Per saperlo, clicca quiSe vuoi saperne di più sul video “Difficile non è” o presentarlo puoi contattarci, cliccando qui. Ti piacerebbe vedere un video che, in meno di 3 minuti, modifichi la tua percezione delle disabilità? Clicca su Nuovi spiragli di visione e rimarrai a bocca aperta. Vuoi condividere le tue considerazioni sulla complementarietà o raccontare la tua esperienza? Basta scrivere un commento. Se invece vuoi leggere questa ed altre storie di inclusione, raccontate da insegnanti di sostegno, in libreria trovi un testo ad hoc della Erickson, a cui ho partecipato. continua a seguirci o contattaci per gli aggiornamenti!

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